Può la nanotecnologia antigraffiti essere utilizzata per proteggere un graffito?

La risposta è si, se il trattamento è così efficace da riscuotere l’interesse non solo di chi realizza interventi di tutela su patrimonio museale storico ma anche di chi inizia ad adoperarsi per valorizzare e tutelare le nuove forme d’arte urbana contemporanea.
Quello che può sembrare un cortocircuito si rivela una conferma delle qualità di Ector RG-10, il protettivo nanotecnologico antigraffiti sviluppato da R&R Group. Il prodotto è una formulazione nanotecnologica di matrice SiO2, veicolata da base acqua, che possiede la straordinaria proprietà di creare una barriera invisibile – perché in nano-dimensione – sulle superfici minerali porose senza pellicolare né sigillare i supporti. Queste peculiarità lo rendono

un prodotto interessante per proteggere edifici, statue e monumenti dal degrado causato da smog, vernici spray e altre minacce naturali quali infiltrazioni, muffe, muschi e funghi.  Da oggi, con nuove opportunità di impiego anche nel sorprendete campo dei…graffiti!

Ne è la dimostrazione quanto avvenuto nei giorni scorsi ad Arcugnano, alle porte di Vicenza, in un restauro molto seguito dalla stampa locale per la peculiarità dell’opera e per il contorno di voci favorevoli e contrarie che la stessa ha generato.

Il graffito e i promotori del restauro

Il graffito riportato a nuovo e protetto superficialmente in nanotecnologia è ‘Barba Bride’, provocatorio ritratto di una Barbie barbuta realizzato da MTO, street artist di fama internazionale già molto conosciuto tra i cultori di graffiti e arte urbana.

Barba-bride
Questo singolare landmark è divenuto nei mesi scorsi un fenomeno virale, e per molte persone anche un simbolo della libertà di pensiero e della tolleranza, soprattutto a seguito degli imbrattamenti perpetrati da ignoti a sfregio dell’opera.
Il restauro – voluto dall’Associazione Jeos, realtà attiva nel campo della valorizzazione e della divulgazione della street art – si è proposto di rimuovere il manto di vernice nera, ripulendo il supporto e proteggendone lo strato superficiale mediante l’applicazione di un coating nanotecnologico, nella fattispecie optando per Ector RG-10 antigraffiti. L’intervento è stato patrocinato dal comune di Arcugnano, che aveva commissionato l’opera al writer, e sostenuto dall’imprenditore vicentino Mech.
Al di là di ogni convinzione e libera opinione su un opera tanto attuale quanto controversa, siamo lieti di aver contribuito con il nostro trattamento nanotecnologico a un intervento destinato a diventare caso-studio di una nuova attenzione che si fa largo in chi amministra la cosa pubblica: 

proteggere le città dagli atti vandalici significa oggi anche proteggere l’arte urbana.

Oggi il graffitismo va configurandosi sempre più come linguaggio artistico sdoganato e approvato dalla collettività con mostre e iniziative dedicate. Non a caso, come si può riscontrare in tante città e come avvenuto a Vicenza, a promuovere i graffiti sono le istituzioni stesse per riqualificare zone urbane periferiche, per lasciare libero sfogo alla creatività dei giovani writers in spazi concessi ad hoc, talvolta per stimolare la riflessione pubblica su tematiche di carattere civico e culturale. Se la street art diventa via via oggetto di tutela e conservazione, i nuovi vandali paiono essere coloro che rifiutano questa forma d’arte contemporanea arrivando in alcuni casi a deturparla.

Protezione invisibile in nanotecnologia antigraffiti:Ector RG-10

Molte opere di street art sono già oggi oggetto di tutela e conservazione, una tendenza che aumenterà di sicuro nei prossimi anni. Aumenta di conseguenza la ricerca e la sperimentazione di soluzioni che possono assicurare una protezione non invasiva, durevole ed efficace contro i nuovi vandali che possono arrivare a deturparle.

Il trattamento nanotecnologico antigraffiti non può ovviamente evitare che ciò accada, ma gli effetti di protezione che produce sicuramente fungono da ottimo deterrente. In una superficie protetta con Ector RG-10 la pittura acrilica si disperde mentre i colori a base solvente possono essere rimossi con una certa facilità e senza lasciare traccia grazie ad un apposito gel rimotore.
La durata nel tempo? Se applicato in modo corretto il trattamento permane sino a 8-10 anni, e comunque assicura una protezione sino a 20-25 rimozioni.