Riepiloghiamo una casistica di contesti in cui la semplice e banale occorrenza di un pavimento bagnato, quindi potenzialmente scivoloso, può comportare conseguenza catastrofiche.
Slittare su una superficie sdrucciolevole non è mai piacevole per nessuno. Un pavimento eccessivamente scivoloso può portare a danni anche molto gravi per la persona.
Inoltre, quando non gestito, un pavimento con piastrelle scivolose può rappresentare una trappola senza via d’uscita per chi ha la responsabilità di custodia su luoghi con superfici accessibili al pubblico.
1. Pavimento scivoloso in condominio
Il patrimonio immobiliare italiano conta oltre un milione di condomini, una formula residenziale che interessa una percentuale che oscilla tra il 60 e l’80% delle famiglie.
Si tratta di uno stock immobiliare per la maggior composto da edifici datati, che reclamano a gran voce interventi di riqualificazione e di adeguamenti in termini di prestazioni energetiche e di sicurezza. Si sente parlare molto di antisismica, sicurezza degli impianti elettrici e idraulici, antincendio, ascensori… ma non bisogna dimenticare anche il tema dell’antiscivolo.
C’è stato un tempo in cui la problematica della sicurezza delle pavimentazioni poteva non essere tra le preoccupazioni di un amministratore di condominio… oggi non più!
Perché ci sono direttive e sentenze che impongono di prevedere cautele in proposito, e perchè in caso di eventi avversi possono scattare richieste di risarcimento che nemmeno le assicurazioni possono coprire.
Il rischio di avere grattacapi nei contesti condominiali è ampio, perché ci troviamo al cospetto di numerose parti comuni che possono presentare superfici vetuste o in condizioni di manutenzione non adeguate: androni, scale, atri, cortili condominiali, viali pedonali esterni, garage…
Un discorso a sè meritano le zone tipo solarium e le pavimentazioni a bordo piscina (per i condomini che ne sono provvisti). Qui, a maggior ragione, diventa indispensabile attuare tutte le cautele per governare il rischio.
Vale, su tutte queste porzioni, il principio di responsabilità sul bene in custodia. Per cui in caso di infortunio (ad esempio per la scivolata su una scala bagnata) solo la dimostrazione di un caso fortuito, cioè imprevedibile, può liberare amministratore e condomini – che sono corresponsabili – da attribuzioni di colpevolezza.
L’ onere della prova, in ogni caso, spetta al condominio…
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2. Pavimento scivoloso al centro commerciale
I centri commerciali sono le cattedrali dell’era moderna, dove quotidianamente si celebra il rito dello shopping. Anche in questi luoghi di svago e spensieratezza può presentarsi l’insidia di un pavimento non del tutto sicuro. Le esigenze di facili e frequenti pulizie comportano spesso e volentieri la preferenza per superfici poco corrugate che altrimenti tenderebbero a trattenere maggiormente lo sporco.
Ecco spiegato perché si incontra ogni due per tre un cavalletto segnaletico ‘attenzione: pavimento scivoloso’, come fosse parte dell’arredo stesso della galleria commerciale o del negozio di turno.
In negozi e centri commerciali il rischio di scivolare si ricollega proprio alla pavimentazione umida perchè bagnata dal personale di pulizia o da ombrelli gocciolanti oppure imbrattata da liquidi fuoriusciti dai carrelli e dalle borse della spesa.
All’interno del punto vendita, aree critiche sono le zone ortofrutta, le pescherie e in genere tutte le zone di preparazione alimentari (dove sono esposti al rischio non solo i clienti ma anche il personale dipendente). All’esterno il rischio scivolosità riguarda parcheggi, scalinate, camminamenti.
Vi sembra esagerato parlare di “lesioni colpose aggravate” per un direttore di centro commerciale che non ha attuato adeguate cautele per attenuare il rischio di una pavimentazione scivolosa? Ebbene… sappiate che la Cassazione non la pensa così!
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3. Pavimento scivoloso in discoteca
Luci basse e stroboscopi puntati sugli occhi, musica a volumi assordanti, riflessi appannati dal drink in corpo… sarà un’immagine un po’ stereotipata ma è pur vero che nella maggior parte dei casi sono le condizioni ambientali in cui si muove all’interno di una discoteca o sala da ballo.
Con l’aggravante di pavimentazioni in materiali lucidi e levigati per risultare, oltre che belle, molto più facili da pulire. L’insidia di pavimenti scivolosi si riscontra soprattutto in pista da ballo, nei pressi del bancone bar e nelle aree toilettes, dove naturalmente è più frequente vi siano delle chiazze d’acqua a terra. E quando non c’è l’acqua, può capitare che il malcapitato di turno vada gambe all’aria a causa di un drink maldestramente rovesciato a terra…
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4. Pavimenti scivolosi in scuole e asili
Il problema di superfici vetuste, in condizioni di manutenzione non sempre ottimali oppure piastrellate con materiali non adatti all’effettivo utilizzo riguarda anche molti immobili ad uso scolastico, siano essi asili o scuole primarie e secondarie.
E’ bene ricordare che l’istituto scolastico ha l’obbligo di vigilare su sicurezza e incolumità degli alunni nel tempo in cui questi fruiscono della prestazione scolastica. Ne deriva dunque anche la responsabilità di vigilare sull’idoneità dei luoghi, predisponendo gli accorgimenti necessari in conseguenza del loro stato.
Se un pavimento è scivoloso, la scuola dovrebbe adottare le necessarie cautele perché questa situazione non procuri danni agli alunni.
Anche in questo caso non è Pinco Pallino a dirlo, ma una sentenza della Cassazione che fa giurisprudenza sul tema.
5. Pavimenti scivolosi negli spogliatoi
Anche spogliatoi di impianti sportivi e piscine (vale lo stesso anche per mense e spogliatoi aziendali), spesso piastrellati con materiale antiscivolo, non sono esenti da rischi di caduta in piano.
Cattive condizioni di pulizia, abbondanti chiazze d’acqua o residui di saponi e detergenti possono rendere viscide anche superfici generalmente sicure, soprattutto se si indossano ciabatte con suole molto lisce e se le condizioni ambientali non sono ottimali (per via di piani inclinati o della scarsa illuminazione).
Il caso più eclatante è quello che ha coinvolto un paio di anni fa la tennista Bourchard: scivolata su una superficie cosparsa da liquido detergente, la campionessa si è procurata una commozione cerebrale e ha intentato una causa milionaria contro la United States Tennis Association.
L’impianto accusatorio degli avvocati della Bouchard è basato sulla negligenza e la trascuratezza degli organizzatori del torneo, incapaci di mantenere gli spogliatoi in condizioni idonee e sicure e mancanti di avere avvisato sulle condizioni di pericolosità del pavimento.
Vi state chiedendo come è andata a finire? La causa si è chiusa a febbraio 2018 con una sentenza della Corte Federale degli Stati Uniti che ha dato ragione alla tennista e ha condannato la USTA, giudicata negligente, a risarcirla per il danno subito. In questa vicenza l’entità del risarcimento è l’unico dato non rivelato pubblicamente. Essendoci di mezzo non solo il danno fisico subito per la caduta ma anche il mancato guadagno di una carriera sfumata precocemente, c’è da scommettere che il rimborso si aggirerà su cifre astronomiche!
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6. Pavimenti scivolosi in ospedali e case di cura
La sicurezza è indispensabile ovunque, a maggior ragione nei luoghi di cura. E’ indispensabile assicurare sicurezza antiscivolo in reparti dove le emergenze rappresentano la quotidianità e il personale sanitario deve compiere operazioni difficoltose o a rischio.
Pensiamo ad azioni come spingere una barella di corsa verso la sala operatoria. Oppure pensiamo all’azione di sollevare e aiutare un paziente anziano nelle operazioni di igiene personale, dove si poggiano i piedi su piatti doccia e superfici bagnate.
L’estrema varietà e complessità dei compiti, gli sforzi da sollevamento e spostamento di pazienti, il confrontarsi con situazioni di urgenza, la stanchezza e i possibili cali di attenzione in caso di lavoro in turni sono fattori che accentuano l’esposizione al rischio di scivolamento per la categoria degli operatori socio-sanitari.
Tanto più quando questi si trovano a prestare servizio in condizioni ambientali precarie e in luoghi con superfici potenzialmente sdrucciolevoli (esempio: servizi igienici con pavimentazioni bagnate, bordi piscine di riabilitazione, scale e corridoi che vengono frequentemente lavati e possono risultare non perfettamente asciutti).
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7. Pavimenti scivolosi in alberghi e ristoranti
Alberghi, ristoranti e tutte le attività ricettive in genere vivono il problema scivolosità su un duplice fronte: come luogo di lavoro e nei confronti della clientela. Valgono quindi le direttive sulla sicurezza nel lavoro e anche i principi della responsabilità sul bene in custodia verso i soggetti terzi.
Il rischio di scivolare si incontra generalmente in docce e vasca da bagno, bordi piscina e aree wellness, autorimesse e rampe di servizio, hall, corridoi e scale.
Altre zone a rischio elevato sono nel ‘dietro le quinte’ e riguardano in primis le cucine dove, soprattutto durante l’alta stagione, il personale di servizio lavora su turni serrati e con ritmi indiavolati.
Inutile ricordare come in questo ‘microcosmo’ ci siano una serie di aspetti tipici che impattano negativamente e possono aggravare le conseguenze di una scivolata: umidità da vapori, suole delle scarpe unte di oli o infarinate, fuochi e pentole bollenti tutt’attorno, possibilità di urtare e coinvolgere nella caduta altre persone dello staff di cucina, camerieri che piroettano tra sala da pranzo e cucine in equilibrio precario per via della fretta o del peso da portare sulle braccia…
8. Pavimenti scivolosi in cimitero
Soprattutto nei mesi autunnali e invernali, capitano di frequente episodi di cadute all’interno delle aree cimiteriali.
Le scivolate tra le tombe e i loculi sono principalmente dovute alla presenza di rugiada su pavimentazioni molto lucide e al rovesciamento dell’acqua a terra involontariamente operato dai visitatori stessi che si prendono cura delle fioriere. Altre volte l’insidia può essere aggravata da pozze create da fuoriscite di runibetti rotti o fontanelle non aggiustate
Molto spesso peraltro, nei cimiteri le superfici sono pavimentate con marmi e graniti: materiali molto belli ma che risultano essere micidiali quando bagnati.
E a farne la spese, manco a dirlo, sono più spesso persone di una certa età che frequentano il camposanto per fare visita ai cari defunti. Anziani già in condizioni di salute precarie sono naturalmente più esposti ai danni che possono conseguire da una scivolata.
Anche da una caduta apparentemente banale, posso derivare ricoveri in ospedale e richieste di risarcimento.
In mancanza di adeguate cautele preventive e di pavimentazioni a norma antiscivolo, l’Amministrazione comunale sarà costretta a risarcire il malcapitato.
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