Assolutamente no. I protettivi nanotecnologici non agiscono aggiungendo strati o pellicole superficiali ma bensì interagiscono con la superficie a livello nanomolecolare modificandone in modo sostanziale ma del tutto impercepibile la struttura schematica. Dopo l’auto organizzazione, le nanoparticelle rimangono ancorate sulla superficie generando una barriera protettiva invisibile che la rende inattaccabile da parte di contaminanti esterni, senza tuttavia intaccare la traspirabilità del supporto. Ciò avviene per l’abbassamento dell’energia di superficie della materia, che passa da un alto livello (stato in cui lo sporco si trattiene) ad un livello molto basso, essenziale perché le superfici si mantengano pulite.